Busti scoliosi

3punti

La scoliosi è da sempre oggetto di attenzione da parte degli esperti, non solo per le gravi deformità fisiche che possono presentarsi nel soggetto portatore, ma anche per la necessità di diagnosi precoce e cure preventive.


Tra le varie cure esistenti, la terapia ortesica è sicuramente il primo e migliore approccio alla scoliosi.


Esistono oggi, una grande quantità di corsetti preposti al trattamento della scoliosi, questo tende a confondere le idee dei non addetti ai lavori o di coloro che si apprestano ad effettuare la prescrizione. Si ha quasi timore di poter sbagliare tipo, ma in realtà quasi tutti si rifanno ad indicazioni, criteri biomeccanici e modalità di costruzione abbastanza simili, infatti sono tutti in materiale plastico termoformato, realizzato su misura partendo dal calco in gesso (tecnica classica) o tramite CAD-CAM (tecnica computerizzata) e si basano sul principio dei tre punti: una spinta sulla curva principale e due controspinte.


Importante è ricordare che le ortesi, sono dispositivi medici finalizzati al recupero di una funzione corporea, in quanto aumentano e migliorano la funzionalità e le capacità biomeccaniche di parti del corpo presenti, ma deficitarie. L’ortesi quindi non sostituisce una parte anatomica mancante, ma si applica al corpo per correggere un difetto meccanico. In particolare, le ortesi spinali, rappresentano i dispositivi tecnici che si applicano alla superficie del tronco della persona per sostenere, mettere a riposo o correggere il rachide.


L’evoluzione dei materiali plastici, ha reso più facile la costruzione delle ortesi correttive della schiena e ne ha migliorato la tollerabilità.
Tutto ciò, insieme ad un affinamento delle capacità diagnostiche e delle valutazioni prognostiche, ha reso ancora più efficace la terapia delle scoliosi a mezzo di busti ortopedici. Quest’ultimi, mirano essenzialmente ad ostacolare l’aggravamento della curva ed a ridurre le deformazioni non strutturate, con evidente successo estetico, attraverso i seguenti meccanismi d’azione:


  • Trazione sull’asse della colonna;

  • Derotazione ottenuta sollecitando l’asse della colonna dalla convessità alla concavità;

  • Spinta di deflessione laterale che richiede due controspinte alle estremità superiore ed inferiore della curva maggiore.



CheneauP
apertura

In alto Cheneau tipo "P" fronte e retro

In basso aperture a confronto: 1)Cheneau 2)Lionese 3)Cheneau "p"


 

 


Il Busto che realizziamo nella nostra Ortopedia è lo:

Cheneau modificato “P”

Tra le ortesi correttive dell’età evolutiva, è presente lo Cheneau modificato “P”, modello derivato direttamente dallo Cheneau classico, di cui mantiene alcuni principi e ne modifica degli altri. Possiamo dire, che questo modello è la versione italianizzata, poiché è stato ideato e realizzato da un’equipe di medici e tecnici ortopedici, presso il Centro Don Gnocchi di Pozzolatico (Firenze) nel 1985. Per tale motivo è stato nominato “P”.



  • Caratteristiche tecniche

Si tratta di un corsetto medio univalva, in materiale plastico leggero e sufficientemente elastico (polietilene); costruito su calco in gesso del paziente successivamente stilizzato.

E’ aperto anteriormente con ampio spazio per il torace ed i seni. Si adagia in basso sulle creste iliache ed in alto termina con dei sottoascellari che si prolungano anteriormente fino a livello coracoideo, grazie ad una barra metallica modellata sul paziente.

I principi di correzione sono dati da: spinta correttiva, controspinte, fenestrature di scarico e quando necessario la traslazione.


  • Indicazioni

Inizialmente è stato usato in scoliosi e cifoscoliosi neuromuscolari (generalmente si trattava di soggetti in carrozzina), in cui vi era anche la necessità di un sostegno sottoascellare per facilitare la funzione respiratoria. Successivamente è stata estesa l’applicazione anche ad alcuni soggetti che avendo un’indicazione al corsetto alto, lo rifiutavano categoricamente.

Gli ottimi risultati ottenuti ne hanno ampliato notevolmente le indicazioni, infatti ad oggi è usato nel caso di:

- scoliosi lombari

- scoliosi dorso-lombari

- doppie curve (in cui l’apice della curva raggiunge al massimo T7)

- scoliosi ad ampio raggio (neuromuscolari)

- dorsi curvi

Trova indicazione specifica in scoliosi dai 18° in poi, ma anche in gravi scoliosi strapiombate in attesa di stabilizzazione chirurgica.


  • Differenze dagli altri busti

Rispetto al classico corsetto Cheneau, presenta una maggiore apertura anteriore grazie alla presa alta sottoascellare, al posto della classica presa sternale. Tale modifica rende il busto più gradito al paziente, ed inoltre permettendo l’espansione della gabbia toracica e quindi dei polmoni, non riduce la funzionalità respiratoria.

Un’altra diversità, riguarda il metodo di presa delle misure che nel classico avviene con paziente in piedi, mentre sullo “P” con paziente disteso su una specie di letto di Risser; cambiano di conseguenza anche alcuni accorgimenti durante la fase di stilizzazione del gesso.

A differenza degli altri corsetti medi (Cheneau e Lionese), che se usati per molto tempo, alla fine dell’accrescimento, determinano una deformità a botte della gabbia toracica, lo Cheneau modificato “P” essendo aperto a livello toracico non ha alcun effetto costrittivo. Infatti, se questi busti, vengono consigliati soprattutto in età post-puberale per evitare deformazioni cilindriche del tronco, lo Cheneau modificato “P” è adatto anche a bambini molto piccoli.

Il Lionese, paragonato allo “P”, non ha l’effetto della traslazione, è simmetrico ed inoltre è in materiale più rigido.

Il Milwaukee invece degli ascellari, per la trazione fa affidamento al collare, poco accettato dai pazienti. Le spinte invece di essere inserite nella calotta sono esterne e tirano meno.


 

Testo e Foto tratti dalla Tesi “IL BUSTO CHENEAU MODIFICATO «P»:
POSSIBILITA’ DI TRATTAMENTO ORTESICO
TERAPEUTICO E CONSERVATIVO,
DELLA SCOLIOSI IDIOPATICA” della Dott.ssa in Tecniche Ortopediche Lucia Maurizi (tecnico del Centro Crisalide).

Vietato l’utilizzo di foto o testo

corso
corso1

In alto il Prof.re Corigliano durante la relazione. Sotto Il tecnico durante la presa misure.


Da “Il Resto del Carlino” del 20 marzo 2016

La “Scoliosi e il Dorso Curvo”



Presso il Centro Crisalide di Montecosaro Scalo, Centro Medico-Ortopedia-Sanitaria, si è svolto ieri sabato 19 marzo, un’importante Corso di formazione per Medici e Fisioterapisti, riguardante due complesse deformità della colonna vertebrale: la Scoliosi e il Dorso Curvo.

Relatore dell’evento il
Prof.re Alvaro Corigliano, Direttore Unità Operativa “Scoliosi e Patologie Vertebrali” presso l’Istituto Don Gnocchi di Firenze, Membro del S.I.G.M (Società Italiana Ginnastica Medica) e Specialista presso il Centro Crisalide.

Le questioni principali che si sono affrontate riguardano la valutazione del paziente, il rischio di progressione, il trattamento chinesiterapico ed il trattamento conservativo con corsetto ortopedico.

Questo tipo di Ortesi verranno realizzate su misura, dallo Staff Tecnico del Centro Crisalide, grazie alla stretta collaborazione con il Prof.re Corigliano.